lunedì 7 dicembre 2009
la ragnatela
Ho sempre immaginato l’inchiostro come il filo di una ragnatela e il pennino come il ragno; la mia fantasia ha partorito mostri, storie di follia e disperazione, violenza e martirio, ma ora le macchie d’inchiostro nel mio cervello non riescono ad organizzarsi in alcunché.
Queste storie mi mangiano come un tumore, hanno una vita propria e si sono stanziate nella mia mente.
A lungo mi sono preso per una creatura di un mondo parallelo caduto per sbaglio qui, una specie di freak che vedeva, sentiva, capiva cose che agli altri erano trasparenti o impercettibili.
Che sia una sorta di inviato mandato in esplorazione in un mondo di ottusangoli per conto di un’intelligenza superiore? Questa è una grossa macchia d’inchiostro nel mio cervello, di quelle che invadono a poco a poco tutti i miei tessuti.
Mi nutro delle vite altrui, dei personaggi della mia fantasia e delle persone che incontro: le studio in modo minuzioso come fossero tante cavie. Seguo i loro percorsi e i loro umori. A volte non si accorgono di me, sono invisibile. Tento di costruire una rete impercettibile in cui talvolta inciampano e lasciano traccia del loro passaggio.
Piccoli insetti insensati…
sabato 24 ottobre 2009
haircut
martedì 20 ottobre 2009
voices
s’odono voci di timpani
sussurrate, ovattate,
risucchiate e compresse.
nude voci, mute e vane.
le lor’ombre fluorescenti,
lunghe tuniche ondeggianti,
muovono leste nella foresta avita.
il mormorio sommesso pervade l’aere
e scende nel ventre della terra umida.
le foglie frusciano alla brezza notturna
e urla’l dolore al dolore
lunedì 19 ottobre 2009
la femme bleue
LA FEMME BLEUE
La faim des êtres humaines me glisse sur la peau
Le chagrin d’un amour deçu perce mon âme et
Comme un trou noir envahit mon cerveau et le mange
Le crâne étincelle sur le gazon liquide et vert
Les yeux arrachés et crachés dans la boue
Jurent leur rage à l’infini
Les nerfs brûlés par la tension
Sèchent comme la paille au soleil
Morceaux de coeur gisent
Dans une flaque d’eau putride
Où d’énormes insectes déposent leurs oeufs
Infectés de maladies exotiques
La main droite enfoncée dans la terre nue et
Les ongles arrachées par la violence qui
Engraissent ce coin de monde
Appellent des vautours comme les sirènes d’antan
Seulement l’ouïe se sauve
Mes oreilles sont vivantes
Et volent sans chaînes dans l’obscurité infinie
Écoutant ces voix qui touchent mon âme
Et rêvant larmes de sang de mon coeur pourri
DONNA BLU
La fame degli esseri umani scivola sulla mia pelle
Il tormento di un amore deluso perfora la mia anima
Come un buco nero invade il mio cervello e lo mangia
Il cranio scintilla sul manto erboso liquido e verde
Gli occhi strappati e sputati nel fango
Urlano la loro rabbia all’infinito
I nervi bruciati dalla tensione
Seccano come paglia al sole
Brandelli di cuore giacciono
In una pozza d’acqua putrida
Dove enormi insetti depongono le loro uova
Infette di malattie esotiche
La mano destra piantata nella nuda terra e
Le unghie strappate dalla violenza che
Ingrassano quest’angolo di mondo
Richiamano avvoltoi come le sirene di un tempo
Solo l’udito si salva
Le mie orecchie vivono
E volano senza catene nell’oscurità infinita
Ascoltano voci che commuovono la mia anima
E sognano lacrime di sangue dal mio cuore marcio
deadsea
nel mare in tempesta, di notte,
i flutti sbattono sullo scafo legnoso
e il drappo strappato frusta l’albero maestro.
la preghiera del marinaio sale alta al cielo e
le anime dei compagni si cullano sull’onde dolci
nell’attesa d’esser inghiottite, d’essere portate a casa.
è il reduce che si sveglia in un incubo funebre:
improvvisa un macabro rondò
onde non calpestar i corpi abbandonati alla morte
e si mette al timone
e fa rotta verso un’opalescenza verde.
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